10 Canoe

 

Fandango: Distribuzione - Produzione

Diretto da Rolf de Heer Co-diretto da Peter Djigirr Scritto da Rolf de Heer con l’aiuto della popolazione di Ramingining Direttore della fotografia Ian Jones, ACS Montaggio Tania Nehme Scenografie, capelli, trucco Beverley Freeman Suono James Currie Tom Heuzenroeder Ispirato dalle fotografie di Dr Donald Thomson Produttori associati Richard Birrinbirrin Belinda Scott Nils Erik Nielsen Produttori esecutivi Sue Murray Domenico Procacci Bryce Menzies Prodotto da Rolf de Heer Julie Ryan Girato interamente nella Terra di Arnhem, Australia

Ridjimiraril Crusoe Kurddal Dayindi/Yeeralparil Jamie Dayindi Gulpilil Dalaithngu Birrinbirrin Richard Birrinbirrin Minygululu Peter Minygululu Nowalingu Frances Djulibing Il narratore David Gulpilil Ridjimiraril Dalaithngu Banalandju Sonia Djarrabalminym Munandjarra Cassandra Malangarri Baker Lo stregone Philip Gudthaykudthay


Migliaia di anni fa, in epoca tribale nel nord dell’AustraIia. Dieci uomini, guidati dal vecchio Minygululu, si addentrano nella foresta per raccogliere la corteccia che serve a costruire le canoe. È la stagione della raccolta delle uova di oca, e gli uomini desiderano entrare nella palude per cacciare le oche ciarliere e le loro uova. Minygululu apprende che il giovane Dayindi, alla sua prima spedizione, si è innamorato della terza moglie più giovane di Minygululu. La legge tribale rischia di essere infranta: Minygululu decide di affrontare la situazione raccontando a Dayindi una storia ancestrale, una storia che prenderà molto tempo per essere narrata, che occuperà tutti i giorni necessari a costruire le canoe, ad attraversare la palude e a raccogliere le uova. E questa è la storia: tanti anni fa, in tempi mitici, subito dopo che l’inondazione arrivò e coprì l’intera terra…dopo quel fatto, ma molto, molto tempo prima. Ridjimiraril viveva con le sue tre mogli, la saggia Banalandju,la gelosa Nowalingu e la bellissima e giovane Munandjarra, in un accampamento con gli altri, tra cui Birrinbirrin, il grasso uomo del miele che mangiava sempre troppo. Poco lontano nell’accampamento degli uomini celibi, viveva Yeeralparil, il fratello minore di Ridjimiraril. Yeeralparil non aveva ancora moglie, e nessuna gli era stata promessa, ma gli piaceva la bellissima Munandjarra, che pensava avrebbe dovuto essere sua. Cercava sempre una scusa per aggirarsi nei pressi dell’accampamento di Ridjimiraril, nella speranza di poterla vedere di sfuggita. Un giorno, mentre gli uomini sono occupati a tagliarsi i capelli, si avvicina uno straniero, senza preavviso. Gli uomini si allarmano, soprattutto quando lo straniero dichiara che è lì per vendere oggetti magici. Allo straniero viene dato da mangiare e allontanato da Ridjimiraril, sebbene alcuni della tribù vorrebbero ucciderlo. Lo stregone mette in guardia gli uomini dai possibili pericoli ma dichiara che l’accampamento è salvo. La vita continua normalmente. Poi Nowalingu, dopo uno scontro con Banalandju, scompare. Di lei non c’è più traccia. Ridjimiraril è convinto che la sua amata seconda moglie sa stata presa dallo Straniero, ma l’opinione generale è che essendo gelosa, è fuggita. Non c’è nulla che Ridjimiraril possa fare. Mesi dopo arriva in visita un vecchio zio che racconta di aver visto Nowalingu in un lontano accampamento insieme a quello straniero. Gli uomini sono pronti all’azione: viene preparato un gruppo di guerrieri; questi partono, ma senza Yeeralparil. Non possono andare entrambi i fratelli… se il fratello maggiore venisse ucciso, il minore si dovrà occupare delle sue mogli. Yeeralparil gira per l’accampamento sperando di vederle Munandjarra, ma Banalandju si fa carico di mantenere una distanza di sicurezza tra i due. I guerrieri tornano, senza Nowalingu: gli occhi stanchi del vecchio zio devono averlo confuso. Ridjimiraril, sempre convinto che è stato lo Straniero a prendere Nowalingu,cade in depressione, sino a quando Birrinbirrin arriva correndo all’accampamento con la notizia che lo Straniero è stato visto nei pressi dello stagno. Ridjimiraril dice a Birrinbirrin che andrà a parlare con lo straniero ma prende le sue lance e se ne va, Birrinbirrin lo segue arrancando. Nel folto della boscaglia vedono lo Straniero, accovacciato per fare i suoi bisogni. Ridjimiraril tira una lancia. Uno sguardo al corpo, comunque, rivela che Ridjimiraril ha ucciso lo straniero sbagliato. Ridjimiraril estrae la lancia e i due nascondono velocemente il corpo. Ma non abbastanza bene. Giorni dopo Ridjimiraril e Birrinbirrin vengono avvicinati da un gruppo di guerrieri tra cui c’è lo Straniero. Hanno riconosciuto che la lancia nel corpo del fratello dello Straniero è stata costruita da Birrinbirrin, e vogliono essere risarciti. Ridjimiraril ammette la sua colpevolezza, e vengono stabiliti ora e luogo per la cerimonia del risarcimento. Una piccola e triste processione di uomini lascia il campo per il assistere al risarcimento. Questa volta Yeeralparil può andare, poiché solo uno verrà ucciso, o Ridjimiraril o il suo sfidante. Yeeralparil risponde che dovrebbe essere lui, giovane e svelto, a fare da partner a suo fratello. Ridjimiraril è d’accordo, ed insieme i due fratelli affrontano le lance della tribù offesa dello Straniero. Questa è la legge, e la legge deve essere rispettata. Ridjimiraril viene ferito. Giustizia è fatta, e viene riaccompagnato all’accampamento. Banalandju cura la sua ferita, ma invece di migliorare, Ridjimirar peggiora: è come se uno spirito maligno si fosse impossessato del suo corpo. Negli ultimi istanti prima di morire, Ridjimiraril si alza in piedi per danzare la propria danza della morte…poi crolla e muore. Dopo che tutta la cerimonia è stata assolta, Yeeralparil finalmente si trasferisce nell’accampamento principale, per stare con la sua Munandjarra. Ma ha ereditato molto più di quanto credesse… La storia di Minygululu’ è finita, i cacciatori di uova d’oca tornano a casa. Dayindi ha imparato la sua lezione, e quando gli si presenta l’occasione, rifiuta… forse un giorno avrà una moglie, ma non sarà quella di un altro.