REGIA Fabrizio Bentivoglio SOGGETTO E SCENEGGIATURA Umberto Contarello, Filippo Gravino Guido Iuculano, Fabrizio Bentivoglio Liberamente ispirato ai racconti fatti a tavola da Fausto Mesolella COLLABORAZIONE ALLA SCENEGGIATURA, ALLA REGIA, E CASTING Valia Santella DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Luca Bigazzi MONTAGGIO Esmeralda Calabria SCENOGRAFIA Giancarlo Basili COSTUMI Ortensia De Francesco SUONO Emanuele Cecere MUSICHE Fausto Mesolella ORGANIZZAZIONE Ivan Fiorini SUPERVISIONE ALLA PRODUZIONE Valeria Licurgo PRODOTTO DA DOMENICO PROCACCI Una PRODUZIONE FANDANGO In collaborazione con MEDUSA FILM e SKY Il film è stato realizzato con il contributo del Ministero dei Beni Culturali
Faustino Antimo Merolillo Raffaele Niro Ernesto Mahieux Vincenza Lina Sastri Autore Roberto de Francesco Discografico Luigi Montini Carlo Tagnin Flavio Bonacci Pietro Tagnin Ugo Fangareggi Franca Marrocco Daria D’Antonio e con Gerry Como Peppe Servillo Riverberi Fabrizio Bentivoglio Annamaria Valeria Golino Maestro Falasco Toni Servillo
Caserta 1976. Faustino Ciaramella ha diciotto anni e se non trova un lavoro a fine anno dovrà partire per il servizio militare. Per adesso suona la chitarra nell’orchestra del maestro Domenico Falasco, trombettista e bidello. L’esperienza con la colorata “orchestra Falasco” finisce una sera di primavera a Roccamonfina. Ma per fortuna l’impresario, Raffaele Niro, ha in serbo per Faustino una grande possibilità per l’estate: lavorare per il maestro Augusto Riverberi, musicista ed ex amante della Vanoni. La “Piccola Orchestra di Augusto Riverberi” si forma, poco a poco:Augusto al piano, Jerry Como è il crooner, e Faustino che armeggia al Revox con le basi, visto che la chitarra non gliela lasciano suonare. Nel frattempo Augusto comincia a frequentare casa Ciaramella, passa le sue giornate in compagnia di Vincenza e comincia a fidarsi di Faustino, “Johnny” come lo chiama lui. Dopo aver suonato ad un matrimonio di notabili del posto e alla trasmissione televisiva “Senza Rete”, l’ultima esibizione è al “Canto delle Sirene” di Capri, sotto la pioggia. Ed è lì che per la prima volta Faustino imbraccia la sua chitarra e suona. Il giorno seguente, dopo essere finiti alla deriva e sbarcati in smoking sulla spiaggia affollata di Sorrento, Raffaele Niro si dilegua senza pagare nessuno. E così la tournèe estiva della “Piccola Orchestra” ha bruscamente termine. Quando a dicembre arriva una telefonata di Augusto, Faustino parte per Milano con la sua chitarra a tracolla, ma alla stazione non trova nessuno ad aspettarlo. Si sistema in una piccola pensione di Rho, passa le giornate da solo, aspettando Augusto. La vigilia di Natale, costretto a dare in pegno la sua chitarra per pagarsi la stanza, solo e senza una lira, Faustino decide di tornare a Caserta a piedi. Viene recuperato, tramortito dal freddo, da un camion dei pompieri. Il giorno di Natale, adottato dai pompieri, Faustino scrive a sua madre una lettera di storie inventate, racconta che sta lavorando con Augusto e che tutto va per il meglio. Mentre scrive guarda oltre i vetri della finestra: nella neve avvolto in un cappotto, vede avvicinarsi un uomo che impugna la custodia di una chitarra…